Andrea Bacalini
Nato a Città di Castello, Andrea Bacalini si trasferisce a Firenze con l’intento di divenire disegnatore di fumetti. Giovanissimo, viene avviato all’insegnamento dell’anatomia artistica, del disegno dinamico e del disegno prospettico presso alcuni istituti privati fiorentini, lavorando nel mentre come illustratore perlopiù freelance per l’editoria e per la grafica museale. Il 2012 segna la svolta verso l’interesse per le tecniche antiche e pittoriche. Da allora si dedica, oltre che all’insegnamento, anche alla pittura e alla modellazione della creta, conciliandole con il suo interesse personale per la filosofia, la metafisica e lo studio della psicologia.
Per l’artista la pittura rappresenta un mezzo per esprimere quei brevi, intensi momenti di intuizione e consapevolezza verso il mondo soprasensibile. “Trovo che l’atto di immergersi nel mondo interiore sia un gesto dovuto a me stesso.” — dice l’artista — “Da queste esplorazioni torno con fugaci e fumose visioni di concetti ed entità aldilà dello spazio materiale. L’arte è per me una necessità ed al tempo stesso il mezzo che la persegue, è il tentativo di trasmettere ciò che le parole non potrebbero altrimenti esprimere. Il linguaggio che trovo più congeniale è quello che l’uomo usa da millenni, ovvero il mito, la favola e la leggenda, con i loro personaggi e le loro storie spesso contorte, doppie nei significati ed aperte ad una stratificazione di interpretazioni ed esperienze che cambiano di volta in volta così come cambiano gli occhi ed il cuore di chi le interpreta.”
LA DANZA DELLE FORME
Le opere in mostra sono divise in tre cicli: Gog e Magog, Muse e Anemoi. Tema comune dell’esposizione è l’incessante trasformazione a cui va incontro l’effimera esistenza di ogni forma, la grande danza cosmica che dissolve e rigenera. In un mondo transeunte, soffre l’uomo che dimentica la propria mortalità, che si aggrappa a forme illusorie destinate a disfarsi mentre viene travolto dalla gioiosa e sfrenata danza, la tempesta del divenire, a cui si abbandonano placidi gli spiriti immortali.
GOG e MAGOG
La serie si concentra attorno a personaggi negativi della mitologia biblica e quella classica, presi per i loro vizi e difetti che li accomunano alle popolazioni leggendarie di Gogh e Magog, responsabili secondo le leggende della distruzione della civiltà della fine dei tempi, per poi essere essi stessi l’origine della propria fine per volontà divina.
Il vizio e la corruzione che portano all’erosione e la consunzione del mondo Pacifico, ne polverizzano l’apparenza delle forme consuete solo per svelarne altre, dai contorni meno certi e spesso con attributi definibili solo per negazione.
Il trauma della fine delle forme conosciute diviene così occasione per svelarne di invisibili e più essenziali.
MUSE
Spiriti divini, intermediari tra il mondo dell’uomo e l’Iperuranio, il mondo delle idee platonico, le muse sono il tramite tra la saggezza delle arti apollinee e l’artista profeta.
Dalle tre muse arcaiche alle nove Pieridi, questi spiriti rappresentano le arti volte alle elevazione spirituale e non alla soddisfazione dei piaceri terreni, rappresentati al contrario dal mito delle sirene, che col loro canto attraggono gli uomini per condurli a morte certa.
Grazie alla loro guida l’uomo impara a guardare dentro se stesso per ritrovare il mondo perfetto da cui proviene la scintilla creatrice, impara ad afferrarne i contorni incerti e a legare il frutto dell’ispirazione alla materia grezza, perfezionandone la forma così come perfeziona l’opera su se stesso.
ANEMOI
Spiriti e divinità del cielo e dei venti, il loro nome ha la stessa radice della parola latina “animus”, il soffio vitale nelle forme terrene. Immersi nell’incessante turbinare della materia, nella danza infinita di creazione e distruzione delle forme, gli spiriti dell’aria fluttuano incuranti del caos in un equilibrio immutabile il cui centro risiede nella loro stessa ragione d’essere.