Ouverture – Cinque rivelazioni di contemporaneità
L’ARTE CONTEMPORANEA
L’inizio della “contemporaneità” nell’arte non ha una data condivisa; la percezione di una mutata consapevolezza del rapporto tra l’artista ed il suo contesto storico, emerse con sempre maggiore vigore fino a quando, attorno alla metà del secolo scorso iniziò ad assumere dei caratteri ricorrenti.
L’artista non si limitava più a ritrarre il mondo con canoni oggettivi, ma cominciò a porre al centro della narrazione le proprie riflessioni sul presente, piegando l’aspetto formale dell’opera in funzione della sua personale rappresentazione.
Idee, concetti e mezzi espressivi di pari passo seguirono l’evoluzione dei personali codici espressivi, attraverso i quali gli artisti cominciarono a interpretare il mondo attraverso una nuova cifra semantica.
L’interesse per le scienze psicologiche, le teorie sulla mente, l’avanzamento tecnologico, assieme alla frenetica attività dei media, hanno contribuito a stimolare il la partecipazione, il dialogo tra gli artisti ed una comunità di spettatori; il mercato ha stimolato la commercializzazione dell’arte e la riproducibilità l’ha messa nelle case della gente, generando il pop.
L’accesso a nuove tecnologie e materiali ha portato nel tempo alla sperimentazione di una incredibile varietà espressiva nella rappresentazione, esperienze a volte più vicine altre volte più distanti dalla tradizione, ciò non di meno ugualmente sue eredi rappresentative nell’attualità, come affacci sul medesimo orizzonte che si trovino ad incorniciare aspetti distinti come l’individuo, la collettività, l’ambiente, l’interiorità, ognuno visto attraverso la lente colorata e deformante del vissuto dell’artista.
È un invito al dialogo, quello dell’artista che si confessa nella materia, velandone il significato ed invitando lo spettatore alla riflessione.
Cinque Rivelazioni di contemporaneità
“The Frame – Art Lab” apre i suoi spazi a cinque differenti aspetti della rappresentazione contemporanea.
Cinque artisti, cinque professionisti provenienti da realtà distinte, ma accomunati dallo studio delle discipline tradizionali e dallo sviluppo di un codice stilistico personale, sono le nostre guide su cinque percorsi che portano ad altrettante rivelazioni.
Marco Mercati, artista biturgense tra pittura, modellazione e performance guarda nelle atmosfere nebulose di uno stato di sogno permanente da cui emergono indistinte figure le cui fattezze si negano o si nascondono dietro maschere animali, tanto reali quanto inconsistenti.
Andrea Bacalini, pittore, modellatore ed illustratore tifernate, esplora speculazioni sul mondo interiore, sul pensiero e sulla condizione umana attraverso le figure del mito, studiandone i temi immortali legati all’incertezza della conoscenza e dell’esistenza.
Giulia Cantarutti, eclettica artista da Montelupo, tra ceramica, incisione, affresco, pittura e disegno trova ispirazione per il proprio linguaggio formale nella simbologia della fiaba e del mondo animale, e nelle eleganti traiettorie e nella leggerezza degli uccelli.
Lo spazio nelle opere di Allan Boccatonda, docente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nativo di Pedaso, si piega e si torce, in ricerca di un equilibrio dinamico tra quiete e movimento, diviso tra campiture uniformi e paesaggi come fatti di tessuti dalle texture organiche, scossi da danze dal ritmo vorticoso o colti mentre disegnano colorati declivi.
Gregoire Willehm, artista belga, modella argilla e materiali plastici contemporanei, esplorando le tecniche classiche della ceramica raku, la terracotta ed il bronzo.
Il movimento impresso delle forme frammentate, la tensione dei lineamenti delle figure ritratte dall’artista invitano lo spettatore ad una silenziosa riflessione sul rapporto tra apparenza ed interiorità.